Eureka Previdenza

Cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO)

Contributo a carico delle aziende

L’ art. 12 della legge n. 164/1975, prevede un contributo a carico delle aziende destinatarie del trattamento con percentuali variabili a seconda della consistenza della manodopera occupata, con esclusione degli apprendisti, dei lavoratori assunti con C.F.L. (Contratti di Formazione e Lavoro, oggi contratti di inserimento) e con contratto di reinserimento (lavoratori in CIGS da oltre 24 mesi).
Il contributo può essere:

  • ordinario, versato mensilmente, con un’aliquota contributiva pari al 1,90% della retribuzione lorda corrisposta al lavoratore, per le aziende fino a 50 dipendenti e al 2,20% per le aziende con oltre 50 dipendenti;
  • addizionale, in tutti i casi in cui la Commissione provinciale per la CIGO ritenga l’evento oggettivamente evitabile ed è pari al 4% delle somme erogate a titolo di integrazione salariale per le aziende fino a 50 dipendenti e all’8% per le aziende con oltre 50 dipendenti. L’evento è oggettivamente non evitabile e pertanto non è dovuto il contributo addizionale, quando è esterno all’azienda, improvviso e non prevedibile (circ.n. 57684 G.S. del 27/6/1975 e circ. n. 148 par. 2, lettera C) del 13/5/1994).

Cassa integrazione guadagni (tutti i tipi)

Contribuzione figurativa

I periodi di fruizione di integrazione salariale, in quanto equiparati a quelli di effettivo lavoro, danno luogo all'accredito di contribuzione figurativa utili sia per il diritto che per la misura della pensione.
Il computo dei contributi va fatto sulla base della retribuzione cui è riferita l'integrazione salariale.
Riduzione
Nel caso di riduzione di orario, l'accreditamento figurativo può avere riflessi sulla misura della pensione.
Sospensione
Per i periodi di sospensione, la retribuzione che viene accreditata è quella lorda presa a base per il calcolo delle integrazioni salariali.

Ai fini del diritto e della misura della pensione di anzianità, dal 11/1/1993, l'accredito contributivo viene riconosciuto nei limiti dei 5 anni complessivi per i lavoratori che non hanno periodi di contribuzione anteriori al 31/12/1992.

Cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO)

Organi deliberanti su CIG e ricorsi

Accoglimento
Il principale organo deliberante sulla richiesta di CIG ordinaria è la Commissione provinciale. Per il settore industria è composta dal Direttore provinciale del Lavoro con funzioni di presidente, da rappresentanti dei datori di lavoro, dei lavoratori e da un funzionario dell’INPS con voto consultivo. Per ogni riunione viene redatto un verbale contenente l’esito della votazione che per essere valida deve aver raccolto il voto favorevole della maggioranza dei presenti.

Inoltre, la Commissione provinciale, quale organo della P.A. in attuazione del principio dell’autotutela, può riesaminare le autorizzazioni che dovessero presentare vizi di legittimità preesistenti all’autorizzazione stessa e annullare il provvedimento di concessione.
Ricorsi
Il Comitato Amministratore della Gestione delle Prestazioni Temporanee, che opera presso la Direzione Generale dell’INPS, è l’organo competente a decidere in via definitiva sui ricorsi avverso i provvedimenti di reiezione di integrazione salariale emanati dalla Sede dell’INPS su delibera della Commissione provinciale.

Il ricorso deve essere presentato alla Sede che ha notificato il provvedimento di reiezione entro il termine ordinatorio di 30 giorni e può essere proposto:

  • dall’azienda;
  • dai partecipanti alle riunioni entro il termine perentorio di 30 giorni dalla data della decisione, purché abbiano, nel corso della votazione, manifestato il proprio dissenso chiedendone l’inserimento a verbale;
  • dai lavoratori che possono avvalersi dei Patronati tramite espresso mandato.

Il Comitato è composto da cinque rappresentanti dei lavoratori e da tre rappresentanti dei datori di lavoro designati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale, nonché da un rappresentante del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del Ministero del Tesoro, con qualifica non inferiore a dirigente, nominati con decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.

Avverso i suoi provvedimenti, è ammesso ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) entro 60 giorni dalla notifica della decisione o dal 91° giorno dalla data di presentazione del ricorso amministrativo in caso di sua mancata pronuncia o in alternativa può essere avanzato ricorso al Capo dello Stato.

Le sentenze del TAR sono impugnabili con ricorso d’appello al Consiglio di Stato.

Per le controversie aventi ad oggetto questioni di diritto insorte nella fase di esecuzione del provvedimento di ammissione al trattamento di integrazione salariale (es.: incidenza sul diritto o sulla misura del trattamento) può essere proposta, nel termine di un anno, azione giudiziaria innanzi al giudice ordinario (circ. n. 165 del 15/7/1993).

Cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO)

CIG ordinaria ed altre prestazioni


Assegno al nucleo familiare
L'assegno per il nucleo familiare è dovuto in misura intera durante i periodi autorizzati di CIG (L. n. 1115 del 5/11/1968, art. 6).


Cassa integrazione guadagni straordinaria
Per la stessa unità produttiva è incompatibile l'intervento ordinario in concomitanza con quello straordinario: quest'ultimo prevale per causali sostanzialmente coincidenti. I due interventi possono riferirsi allo stesso periodo, solo, ove facciano riferimento a situazioni tra loro indipendenti, quali, ad esempio maltempo e crisi aziendale.
L'intervento ordinario può essere seguito dall'intervento straordinario anche se la ditta non ha ripreso l'attività produttiva prima di ricorrere alle integrazioni salariali straordinarie, e ciò indipendentemente dalla causale (ristrutturazione, crisi, ecc.) relativa a queste ultime. (Msg.n.006990 del 27.03.2009).


Congedo straordinario (ex art. 42, comma 5, D.Lgs. n. 151/2001) (msg. n. 027168 del 25.11.2009)

  • in caso di sospensione totale del rapporto di lavoro (CIGO a zero ore) il lavoratore non può presentare richiesta di congedo straordinario, in quanto lo svolgimento dell'attività lavorativa costituisce presupposto indefettibile per la fruizione del congedo straordinario;
  • se la domanda di congedo straordinario è presentata prima che sia disposta la sospensione dell'attività lavorativa, sia ridotta che a zero ore, il lavoratore ha diritto a percepire il congedo straordinario;
  • se la domanda di congedo straordinario è presentata durante la sospensione parziale dell'attività lavorativa con intervento della CIGO ad orario ridotto, il lavoratore continua a percepire il trattamento di CIGO per le ore di riduzione dell'attività lavorativa e l'indennità per congedo straordinario per le restanti ore in relazione alla prestazione lavorativa svolta.

Contratti di inserimento
circ. n. 854 G.S./71 del 27/3/1986


Contratti di solidarietà
la CIGO è compatibile con i contratti di solidarietà. (circ. 9 dell'8/1/1986 punto 6)


Ferie non godute

  • Nel caso di richiesta di cig a zero ore, fermo restando quanto previsto all'art. 10 D.Lgs n. 66/2003, il datore di lavoro ha facoltà di individuare il periodo di fruizione delle ferie residue e di quelle in corso di maturazione. quindi tale periodo può essere anche posticipato al termine della sospensione del lavoro e quindi coincidere con la ripresa dell'attività produttiva. (msg n. 9268 del 30/05/2012 all.interpello)
  • In caso di richiesta di cassa integrazione per riduzione di orario, poiché permane lo svolgimento dell'attività lavorativa sia pure ad orario ridotto, la gestione della fruizione delle ferie segue le regole del normale svolgersi del rapporto di lavoro, così come previsto dalla legge e dalla contrattazione collettiva.(msg n. 9268 del 30/05/2012 all.interpello)

Festività
Lavoratori ad orario ridotto, retribuiti sia a paga oraria che in misura fissa mensile:

  • non sono mai integrabili le festività che ricadono all'interno del periodo di CIGO (circ. n. 64183 del 19/10/1972), e restano a carico del datore di lavoro.

Lavoratori sospesi:

  • retribuiti a paga oraria (non in misura fissa mensile):
    • non sono mai integrabili le festività del 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno, che devono essere sempre retribuite dal datore di lavoro; le altre festività infrasettimanali (1° giorno dell'anno, lunedì dopo Pasqua, Assunzione, Ognissanti, Immacolata Concezione, Natale, Santo Stefano e Santo Patrono) non sono integrabili quando ricadono nei primi 15 giorni di integrazione salariale.
    • sono invece integrabili le festività infrasettimanali (1° giorno dell'anno, lunedì dopo Pasqua, Assunzione, Ognissanti, Immacolata Concezione, Natale, Santo Stefano e Santo Patrono) quando ricadono oltre i 15 giorni, a causa del prolungarsi della sospensione (msg n. 013552 del 12.06.2009).
  • retribuiti in misura fissa mensile:
    • tutte le festività sono integrabili nei limiti dell'orario contrattuale settimanale.

Anche le integrazioni salariali sono interamente cumulabili con i compensi derivanti dallo svolgimento di lavoro accessorio nel limite complessivo di euro 3.000 per anno civile, rivalutabile annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati.

Per i compensi che superano detto limite, fino a 7.000 euro per anno civile (limite massimo annuale rivalutabile di reddito percepibile nell’ambito del c.d. lavoro accessorio), si applicherà quanto previsto dall’articolo 8, commi 2 e 3, del decreto legislativo n. 148/2015 che ripropone le abrogate disposizioni (v. articolo 46, comma. 1 lettera L, decreto legislativo n. 148/2015) di cui ai commi 4 e 5 dell’articolo 8 della legge n. 160/88. Quindi, le remunerazioni da lavoro accessorio che superino il limite dei 3.000 euro non sono integralmente cumulabili: ad esse dovrà essere applicata la disciplina ordinaria sulla compatibilità ed eventuale cumulabilità parziale della retribuzione (cfr. circolare Inps n. 130 del 2010). Conseguentemente, per il solo caso di emolumenti da lavoro accessorio che rientrino nel limite dei 3.000 euro annui, l’interessato non sarà obbligato a presentare all’INPS la comunicazione preventiva di cui all’art. 8, comma 3, decreto legislativo n. 148/2015. Viceversa, la suddetta comunicazione preventiva andrà resa prima che il compenso determini il superamento del predetto limite dei 3.000 euro, anche se derivante da più contratti di lavoro accessorio stipulati nel corso dell’anno, pena la decadenza dalle integrazioni salariali (a tal riguardo restano in vigore i chiarimenti forniti con le circolari nn. 75/2007 e 57/2014).


Lavoro autonomo
E' obbligatoria la comunicazione preventiva resa dal lavoratore, prevista al 5° c. dell'art. 8 della L. 160/1988, al fine di evitare la decadenza dal diritto al trattamento per tutto il periodo autorizzato.
Il lavoro autonomo è compatibile ma incumulabile con la CIGS, pertanto dall'importo dell'integrazione salariale andranno decurtati i proventi del lavoro, fino a concorrenza dell'importo della CIGS, comportando una proporzionale riduzione di esso. Nei casi in cui il rapporto di lavoro autonomo sia facilmente collocabile temporalmente, si sospenderà l'erogazione dell' integrazione salariale per il periodo interessato.
Nei casi in cui i redditi non siano facilmente quantificabili e/o collocabili temporalmente,si sospenderà la prestazione in attesa che l'assicurato dimostri e documenti (anche mese per mese) l'effettivo ammontare dei guadagni e la loro collocazione temporale al fine di consentire all'Istituto l'erogazione dell'eventuale quota differenziale di CIG/CIGS (incumulabilità relativa circ 130 del 04/10/2010 p.5.2).


Lavoro dipendente
E' obbligatoria la comunicazione preventiva resa dal lavoratore nei casi di svolgimento di attività lavorativa durante la fruizione della CIGS, prevista al 5° c. dell'art. 8 della L. 160/1988, al fine di evitare la decadenza dal diritto al trattamento per tutto il periodo autorizzato.
Tempo pieno:
Se la CIGS deriva da un rapporto di lavoro a tempo pieno:

  • l'incumulabilità sarà totale e la CIGS sospesa per il periodo in cui si è prestata attività lavorativa se il beneficiario si rioccupa a tempo pieno;
  • l'incumulabità sarà relativa se il beneficiario si rioccupa a tempo parziale (determinato o indeterminato), e dimostri ( es. con buste paga) che il reddito conseguito è minore dell'importo salariale. In questo caso sarà erogata la differenza tra i due importi.

Part-time:
Se la CIGS deriva da un rapporto di lavoro a tempo parziale:

  • l'incumulabilità sarà totale se il beneficiario si rioccupa a tempo pieno;
  • l'incumulabilità sarà relativa se il beneficiario si rioccupa a tempo parziale, e dimostri ( es. con buste paga) che il reddito conseguito è minore dell'importo salariale. In questo caso sarà erogata la differenza tra i due importi;
  • Non ci sarà incumulabilità se la nuova attività part-time non coincide temporalmente con quella rimasta sospesa.

Part-time verticale:
Le settimane o i giorni in cui, per contratto, il lavoratore non doveva lavorare, non sono coperte né da retribuzione, né dalla relativa contribuzione.
Pertanto la CIGS è dovuta per i soli periodi in cui si sarebbe dovuta prestare attività lavorativa.
Quindi, se il lavoratore si rioccupa in periodi temporalmente coincidenti con l'erogazione della CIGS , la stessa non sarà dovuta, mentre ci sarà cumulabilità (totale o parziale) nel caso in cui il periodo non coincida del tutto o in parte.
Doppio part-time :
Se l'assicurato svolge un doppio part-time e da uno di questi viene posto in CIGS, l'incumulabilità non opererà affatto se detta attività part-time non coincida temporalmente con quella rimasta sospesa.
Lavoro intermittente (a chiamata):
E' possibile stipulare il contratto di lavoro a chiamata (anche per il week-end) previa comunicazione all'INPS. È valida una comunicazione iniziale che comprenda tutto il periodo, e il lavoratore dovrà comunicare di volta in volta le giornate di effettivo impiego.
Quindi, se il lavoratore si rioccupa in periodi temporalmente coincidenti con l'erogazione della CIGS, la stessa non sarà dovuta, mentre ci sarà cumulabilità (totale o parziale) nel caso in cui il periodo non coincida del tutto o in parte.
la norma opera anche se il contratto era preesistente.
Lavoro all'estero:
Non esistono per la CIG/S norme specifiche che impongano al lavoratore in CIG di non lasciare il paese, in quanto il rapporto di lavoro non si interrompe. Vige comunque l'OBBLIGO di sottoscrizione della Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID) (art.19 c.10 DL.185/08)


Permessi giornalieri ex lege 104/1992
Al portatore di handicap che lavora, spettano i permessi di cui ai commi 2 e 3 dell'art. 33 della Legge 104/1992 (3 giorni di permesso mensile retribuito o, in alternativa, 2 ore di permesso giornaliero retribuito). Trattandosi di ore lavorative, sono, come tali, integrabili.


Malattia
Circ. n. 82/2009

Cassa integrazione guadagni ordinaria a zero ore

La malattia insorta durante il periodo di cassa integrazione ordinaria a 0 ore non è indennizzabile. Il lavoratore continuerà a percepire le integrazioni salariali e non dovrà comunicare lo stato di malattia, in quanto non vi è l'obbligo di prestazione dell'attività lavorativa.
Qualora, invece, lo stato di malattia sia precedente l'inizio della sospensione dell'attività lavorativa per CIGO a zero ore si possono verificare due casi:
se la totalità del personale in forza all'ufficio, reparto, squadra o simili cui il lavoratore appartiene ha sospeso l'attività, anche il lavoratore in malattia entrerà in CIGO dalla data di inizio della stessa:se, invece, non viene sospesa dal lavoro la totalità del personale in forza all'ufficio, reparto, squadra o simili cui il lavoratore appartiene, il lavoratore continuerà a beneficiare dell'indennità di malattia, se prevista dalla vigente legislazione.

Cassa integrazione guadagni ordinaria adorario ridotto (prevale la malattia)

Per i lavoratori ad orario ridotto il trattamento CIGO NON è dovuto, in alcun caso, per le giornate di malattia, indipendentemente dall'indennizzabilità di queste ultime (circ. 50943 GS/25 del 8.2.1973).


Maternità
L'astensione obbligatoria per gravidanza o puerperio prevale sul trattamento CIG (circ. n. 625 EAD del 22/4/1980 e circ. n. 152 del 7/7/1990).
Congedo parentale (astensione facoltativa): resta affidata all'interessata/o, pur dopo l'intervento della cig, la decisione di avvalersi o meno della facoltà di astensione a norma dell'art. 7 l. 1204 del 1971.
Le ore di allattamento sono considerate lavorative e pertanto integrabili.


Indennità di mobilità
La Cassa Integrazione Ordinaria non può coesistere con il trattamento di mobilità e quest'ultimo prevale sulla CIGO. Pertanto il lavoratore in mobilità, assunto da un'azienda che successivamente ricorre alla CIGO, non potrà accedere alla stessa, ma dovrà rientrare in mobilità per usufruire dell'indennità residua.


Pensione
Per quanto riguarda l'incumulabilità o incompatibilità con la pensione vedi art. 7 D.L. n. 791/1981 convertito nella Legge n. 54 del 26/2/1982

CIG ordinaria

Decadenza e prescrizione

Decadenza
Il lavoratore che, durante il periodo di fruizione dell’integrazione salariale, omette di comunicare preventivamente all’INPS di prestare attività lavorativa, decade dal diritto alla integrazione salariale per tutto il periodo autorizzato (art. 8, co. 5, L. 160/1988).
Prescrizione
In seguito ad alcune pronunce della Corte di Cassazione, l'Avvocatura centrale dell'Istituto ha chiarito che il credito dei lavoratori alle prestazioni integrative del salario è assoggettabile all’ordinaria prescrizione decennale ai sensi dell’art. 2946 C.C.
Il suddetto termine è operante anche quando l’autorizzazione a corrispondere le integrazioni salariali ordinarie viene notificata al datore di lavoro in data successiva al termine di durata della concessione (circ. n. 155 del 1/10/2002).

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